Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - PASSIVO E RIVENDICHE

Dipendente e amministratore di fatto.

  • Leonardo Miccoli

    PIETRASANTA (LU)
    09/06/2010 13:46

    Dipendente e amministratore di fatto.

    Può il curatore escludere dal privilegio ex art. 2751 bis n.1 il credito del dipendente che sulla base delle informazioni acquisite (informazioni risultanti da interrogatorio fallimentare dell'ex amministratore Unico e riportate anche nella relazione ex art. 33) risulta essere stato amministratore di fatto della srl fallita con conseguente carenza del vincolo di subordinazione? L'esclusione dal privilegio e l'ammissione a chirografo fa venire meno il diritto al pagamento da parte del fondo di Garanzia dei lavoratori?
    • Zucchetti SG

      Vicenza
      12/06/2010 10:30

      RE: Dipendente e amministratore di fatto.

      Certamente puo' escludere un credito se ritiene che non sia fondato, anzi deve escluderlo alla luce delle considerazioni da lei fatte e delle prove di cui dispone. Ovviamente l'esclusione preclude il diritto del presunto creditore di ottenere anticipazioni da parte dell'inps. Zucchetti SG srl
      • Laura Germinara

        Prato
        18/02/2021 18:31

        RE: RE: Dipendente e amministratore di fatto.

        Buonasera,
        riprendendo questo tema, per sottoporvi questo caso:
        sono curatore di una persona fisica (ditta individuale) la quale in pendenza di fallimento instaura un rapporto di lavoro dipendente con una società, oggi fallita. Ho chiesto come curatore il riconoscimento del credito relativo alle buste paga non pagate e, in sede di progetto di stato passivo, il Curatore della società datore di lavoro propone l'esclusione in quanto il rapporto di lavoro non sarebbe compatibile con il reale ruolo di amministratore di fatto del soggetto fallito di cui sono il curatore.
        Ma questa eccezione di esclusione non dovrebbe quantomeno essere supportata da documenti che comprovano questa affermazione o comunque non dovrebbe essere fornita una adeguata motivazione? Il fatto che un soggetto possa o meno aver svolto il ruolo di amministratore di fatto non dovrebbe passare da un accertamento giudiziale?
        Ringrazio per la risposta che vorrete darmi.
        Laura Germinara
        (mail: lauragerminara@gmail.com)
        • Zucchetti SG

          Vicenza
          18/02/2021 19:30

          RE: RE: RE: Dipendente e amministratore di fatto.

          E' chiaro che se lei chiede il pagamento della retribuzione e il datore di lavoro assume che il dipendente era un amministratore di fatto, la prova di tale circostanza è a carico di chi la sostiene.
          Ma ci chiediamo come mai lei, curatore del fallimento dell'imprenditore individuale, abbia presentato domanda di insinuazione al passivo per far valere il credito del fallito quale dipendente presso un terzo, a sua volta fallito, posto che si tratta di retribuzioni che sono sottratte all'apprensione fallimentare giusto il disposto dell'art. 46 l. fall. e lei non parla dell'intervento di un decreto del giudice delegato che abbia fissato il limite della quota spettante al fallito per il suo mantenimento né dice di aver agito solo per la quota eventualmente di competenza del fallimento.
          La Cassazione, infatti, modificando il suo precedente orientamento, ha statuito (Cass. 29/01/2015, n.1724) che, poiché la disposizione dettata dall'art. 44, comma 2, l.fall. deve essere coordinata con le disposizioni dettate dagli artt. 42, comma 2, e 46, comma 1 n. 2, l.fall., "il pagamento ricevuto dal fallito quale corrispettivo per una attività svolta dopo la dichiarazione di fallimento non è inefficace quanto all'importo delle passività connesse a detta attività e neppure quanto al residuo netto, ove non sia stato emesso il decreto con cui il giudice delegato fissa i limiti entro i quali ciò che il fallito guadagna con la sua attività occorre al mantenimento suo e della famiglia". Il decreto di cui all'art. 46, comma 2, l.fall. ha, pertanto, natura soltanto dichiarativa, in quanto destinato ad individuare i limiti quantitativi di un diritto che ad esso preesiste, con la conseguenza che non può essere dichiarata l'inefficacia dei pagamenti compiuti dal debitore direttamente al fallito prima dell'emanazione del decreto ovvero senza che il decreto sia stato mai emanato.
          In sostanza se, come pare, nel caso non vi è stato il decreto del giudice delegato, l'intera retribuzione andava corrisposta al fallito ed esclusa dall'attivo fallimentare, per cui legittimato a pretenderne il pagamento è il fallito e non il suo curatore; questi può avere legittimazione solo per la quota che il giudice dovesse ritenere non necessaria per il esigenze del fallito.
          Zucchetti SG srl