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Forum ESECUZIONI - INTERFERENZE TRA ESECUZIONE E FALLIMENTO
ESECUZIONE INDIVIDUALE IN PENDENZA DI UN GIUDIZIO DI ESDEBITAZIONE
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Gaetano Ricci
brescia20/05/2025 19:05ESECUZIONE INDIVIDUALE IN PENDENZA DI UN GIUDIZIO DI ESDEBITAZIONE
Buonasera,
al termine di una procedura di liquidazione del patrimonio, L. 3/2012, il debitore presenta istanza di esdebitazione.
Nel tempo che intercorre tra il deposito del ricorso per l'esdebitazione e l'udienza, un creditore avvia pignoramento mobiliare.
Ritengo che il pignoramento sia opponibile ex art. 615 per gravi motivi, dal momento che viene di fatto messo in esecuzione un credito che potrebbe essere dichiarato inesigibile nel giudizio pendente.
Peraltro, con il nuovo CCII, il problema non si sarebbe posto, dal momento che il giudizio di esdebitazione è una fase della liquidazione controllata e non un procedimento successivo.
Essendo un pignoramento di autoveicolo, il debitore si trova a dover consegnare il mezzo nel termine di 10 giorni.
Mi piacerebbe conoscere il Vostro punto di vista.
Cordiali saluti-
Zucchetti Software Giuridico srl
21/05/2025 20:34RE: ESECUZIONE INDIVIDUALE IN PENDENZA DI UN GIUDIZIO DI ESDEBITAZIONE
A nostro avviso non vi sono i presupposti per promuovere l'opposizione.
Invero, il creditore che agisce in executivis lo fa in forza di un titolo esecutivo che gli consente di attivare un procedimento per espropriazione forzata.
Dire che si agisce per un credito che potrebbe essere dichiarato inesigibile è come dire che tutte le procedure esecutive meriterebbero di essere sospese solo perché il creditore agisce in forza di un titolo esecutivo non definitivo suscettibile di essere caducato nei successivi gradi di giudizio (qualora si tratti di titolo esecutivo giudiziale), cosa che la Corte di cassazione ha ripetutamente escluso.
Peraltro, il procedimento di esdebitazione non prevede, nel contesto della l. 3/2012, l'applicazione delle misure protettive che consentono la temporanea improseguibilità delle esecuzioni pendenti, anche perché in questo caso la procedura è volta alla declaratoria di inesigibilità dei crediti, e non già alla individuazione di una soluzione concorsuale del sovraindebitamento. -
Gaetano Ricci
brescia22/05/2025 09:04RE: ESECUZIONE INDIVIDUALE IN PENDENZA DI UN GIUDIZIO DI ESDEBITAZIONE
Buongiorno,
comprendo il Vostro punto di vista ma il paragone con un titolo esecutivo sub iudice non mi sembra calzante.
La liquidazione del patrimonio ha il proprio sbocco naturale nel procedimento di esdebitazione, che certo può avere esito positivo o negativo.
In pendenza di liquidazione del patrimonio sono naturalmente improcedibili e non attivabili esecuzioni individuali.
Addirittura, nel nuovo CCII il problema non si pone, in quanto il "giudizio di esdebitazione" si pone come una fase finale della liquidazione stessa, sicché è fuori di dubbio che non c'è la possibilità per il creditore di aggredire beni del debitore prima che venga pronunciata l'esdebitazione, che nel nuovo codice è di diritto.
Il problema si pone solo nella L. 3/2012, in quanto il procedimento di esdebitazione costituisce un autonomo e successivo giudizio, ciò non toglie che il debitore si è già sottoposto alla liquidazione e ha posto in essere tutti i presupposti per accedere al beneficio di esdebitazione.
Si crea quindi questo periodo di scopertura dalla sospensione delle azioni esecutive, a seguito del decreto di chiusura della procedura di liquidazione, fino alla decisione sull'esdebitazione.
Ecco perché mettere in esecuzione un titolo per un debito anteriore all'apertura della procedura di liquidazione è di pregiudizio per il debitore e mi sembra che ci sia un problema di coerenza del sistema.
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Zucchetti Software Giuridico srl
22/05/2025 18:37RE: RE: ESECUZIONE INDIVIDUALE IN PENDENZA DI UN GIUDIZIO DI ESDEBITAZIONE
Restiamo del convincimento espresso nella precedente risposta. E' vero che esiste uno iato temporale tra la chiusura della procedura ed il momento della esdebitazione, ma è pur vero che l'esdebitazione non è automatica: infatti viene concessa a valle di un procedimento in cui il giudice accerta i presupposti per riconoscerla.
Ammettere dunque la sospensione in relazione ad una possibilità futura ed eventuale è distonico rispetto a principi giurisprudenziali che ormai sono stati affermati da circa 50 anni
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